Cari
“fratelli” del Grande Oriente Democratico,
vorrei
spendere alcune parole sull'articolo
pubblicato sulle pagine del vostro sito in risposta ad un post
apparso su questo blog qualche giorno fa (“Cui
Prodest?”).
Innanzitutto
per dovere (e precisione) di cronaca è giusto sottolineare come il
vostro caro Gran Maestro Magaldi
all'evento di Frosinone,
ha espressamente fatto il nome di Mario Draghi, ma anche di Mario
Monti, indicandoli come affiliati, mentre per quanto riguarda Prodi,
Napolitano e D'Alema, sono stati nominati da altri relatori nelle
discussioni avvenute durante il corso della giornata (una parte delle
quali qui).
Va però
sottolineato cari “fratelli” che il vostro buon Gioele non ha
fatto una piega, né ha smentito. Chi tace acconsente? Può darsi.
Ma non
fermandoci a questo, sono decisamente sorpreso del fatto che vi siate
presi la briga di rispondere ad un insignificante post di un
insignificante blog seguito da pochi lettori e con poca visibilità.
E' davvero curioso.
Non è che
forse il post in questione sollevi qualcosa che in qualche modo va a
toccare un nervo scoperto della vostra organizzazione?
La portata dell'arroganza con la quale si ribatte alle affermazioni del mio post
è pari solo alla nebulosità REALE della vostra organizzazione che,
dite quello che volete, rimane segreta (o semi-segreta).
Segreta in quanto è evidente che non siano pubbliche né le finalità
e le azioni che la massoneria opera nel nostro paese, né i suoi
rituali, né le discussioni che fa nè le decisioni che prende
(tranne quelle che volete rendere tali), né tantomeno si può
considerare trasparente il fatto che eminenti esponenti della vostra
organizzazione (o di altre consimili) che occupano ruoli chiave nella
politica e nell'economia del nostro paese, NEGHINO recisamente
la loro appartenenza, né si capisce come possa essere definita non
segreta una associazione che al suo interno può favorire le
cosiddette logge coperte e super segrete che operano al di
fuori di qualsiasi controllo democratico, senonchè appare evidente
come il nome della massoneria compare moltissime volte in affari
oscuri del nostro passato e del nostro presente (mafia, p2, gladio
ecc.).
Con questo
non sto affermando che la massoneria sia mafiosa, operi
nell'illegalità più totale come la p2 o in organizzazioni
paramilitari come gladio, ma è evidente che abbia svolto un ruolo
anche in queste tristi vicende italiote. Ma aldilà di questo,
l'articolo della Costituzione (il 18 e successive modifiche dopo lo
SCANDALO P2), richiamato nel mio post, parla chiaro. E quando ponevo
la domanda se fosse legittimo per un esponente della massoneria
ricoprire incarichi pubblici mi riferivo a chi, come Mario Monti,
nega
recisamente di farne parte, anzi pubblicamente ne prende
le distanze. Siccome la democrazia tra i vari principi basilari
annovera senz'altro ai primi posti (per poter essere tale e
funzionare), il principio della trasparenza, quello che vi
chiedo è: come può essere democratico per un elettore eleggere un
suo rappresentante SENZA SAPERE se sia o meno affiliato alla
massoneria? Senza conoscere quali siano i fini di tale organizzazione
(considerando le varie correnti al suo interno di cui voi
dell'Oriente Democratico ne siete solo un'espressione)? E' inutile
arrampicarsi sugli specchi usando parole come meta-politica o
consimili che nella realtà pratica delle cose NON significano
assolutamente niente. Perchè la massoneria E' un'organizzazione
ANCHE politica. Di altissima influenza politica. E questa sua
caratteristica ne fa, a tutti gli effetti, una forza trasversale che
opera nella politica e fa politica nel pieno senso del termine. Era
questo che veniva sottolineato ingenuamente (e non ignorantemente
come vorreste far credere con l'arroganza che vi contraddistingue)
nel mio post.
Se poi
vogliamo parlare dell'osservanza da parte degli affiliati dei
principi costituzionali del nostro paese, aldilà delle enunciazioni
formali, resta da vedere se tale osservanza sia reale e concreta e a
quali livelli. E sembra proprio che dai fatti che sono usciti nel
corso degli anni, molti dei vostri confratelli tali principi se li
sono messi più volte sotto i tacchi. Anche il fascismo formalmente
rispettò lo Statuto Albertino e le regole formali della “democrazia
liberale” del tempo. Chiaro no?
Questo non
significa una condanna in toto della massoneria in quanto tale, né
una denigrazione generale del ruolo progressivo che parti pur
importanti (ed in questi ultimi tempi purtroppo sempre meno
consistenti) della massoneria possano svolgere nella società
italiana.
Poi vogliamo
parlare dei patrioti massoni?
Beh, cari
“fratelli” massoni, sono nato e vivo in una terra (la Calabria)
che di patriottismo è morta. Una terra colonizzata dai vostri
grandi principi di libertà e di democrazia che per noi calabresi,
siciliani, pugliesi, campani, lucani, ha significato morte,
distruzione, povertà, sudditanza. La colonizzazione militare ed
economica del sud della penisola ad opera del nord sotto la guida
“illuminata” dei grandi massoni del tempo, ha significato guerra
civile (spacciata
vergognosamente per brigantaggio), 2 milioni e mezzo di
morti, repressione, violenza, stupri, distruzione,
espropriazione delle terre, ruberia delle ricchezze,
creazione di un blocco sociale di potere per la sua storia,
anche recente, assolutamente illiberale ed antidemocratico. La
questione meridionale, cari “fratelli” nasce proprio da qui.
Quindi prima di venirmi a propinare il solito trito e ritrito
orgoglio patriottico e a santificare le figure protagoniste
dell'unificazione, dovreste avere anche il buon gusto e la decenza di
non assurgervi al ruolo di insegnanti di storia e di civiltà con
popolazioni come la mia che della VOSTRA storia e della VOSTRA
arroganza hanno subito immani tragedie e sofferenze. Chiaro?
E poi
smettiamola con questa mitologia che la massoneria sia l'artefice di
tutti gli avanzamenti della democrazia nel corso della storia
dell'occidente! Non se ne può più! Ci si dimentica del ruolo della
società civile, dell'attivismo femminista, delle forze contadine ed
operaie, dei movimenti di lotta, dei movimenti pacifisti, di tutta
quella storia di conquiste e di libertà che non sono frutto dell'azione della massoneria, ma del sangue dei POPOLI. Quindi basta! Prendetevi i
meriti che avete, mi sta bene, ma non tutti! E' insopportabile.
Poi vogliamo
parlare del ruolo che oggi la massoneria dominante (quella che vi
affannate a chiamare conservatrice) svolge nelle pieghe di questa
crisi? Vogliamo sondare a fondo le responsabilità STORICHE che
esponenti chiave del sistema bancario, politico e finanziario
euroatlantico appartenenti alla massoneria internazionale e nostrana,
stanno prendendosi? Vogliamo parlare di quello che significherà per
le popolazioni europee questa crisi nei prossimi mesi e nei prossimi
anni? Vogliamo vagliare i rischi che la democrazia in quanto tale sta
oggettivamente correndo?
Viste anche
le parole che il vostro Magaldi ha pronunciato più volte e
pubblicamente, denunciando la deriva antidemocratica ed
oligarchica della massoneria (o della parte dominante della
massoneria), bisognerebbe fare quadrato comune tra tutti i sinceri
democratici di questo paese, e non solo. Se le sfide sono così
difficile come lo stesso Magaldi a Frosinone ha ampiamente
sottolineato, c'è bisogno di molto di più. A partire da un cambio
radicale della vostra stessa organizzazione, che venga allo scoperto,
che si renda trasparente, che sia davvero capace di allontanare da
voi pregiudizi e falsità, leggende e distorsioni, che si offrano
agli italiani e al mondo i contorni reali di cosa sia la massoneria
democratica e del ruolo aperto, politico, chiaro e inequivocabile,
che può giocare in questa cruciale fase storica.
Quindi, cari
“fratelli”, se, come anche voi stessi nell'articolo sottolineate,
“combattiamo lo stesso nemico”, un pizzico di trasparenza in più
e soprattutto meno spocchia sarebbero gradite.
Curate,
ut valeatis!
(Francesco
Salistrari)
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