domenica 17 marzo 2013

I piani segreti della guerra alla Siria.


di CHRISTOF LEHMANN.

Il portavoce del ministero degli Esteri russo Aleksandr Lukashevich ha criticato gli Stati Uniti per la loro interpretazione di parte del comunicato di Ginevra sulla Siria, e per la dichiarazione della portavoce del dipartimento di Stato Victoria Nuland, secondo cui gli Stati Uniti continueranno a favorire la Coalizione Nazionale rivoluzionaria e le forze di opposizione siriane. 

Le relazioni tra USA e Russia sono state congelate dal segretario di Stato USA John Kerry, che ha concesso ulteriori 60 milioni di dollari alla sovversione. La recente rivelazione, di un membro del Segretariato generale del Partito Nazionale del Kuwait, secondo cui Stati Uniti e Qatar hanno in programma di dividere la Siria in piccoli Stati, è probabile che raffreddi ulteriormente i rapporti Est-Ovest.

Nelle interviste ai media internazionali, Lukashevich ha detto: “Le dichiarazioni pubbliche dei rappresentanti del governo degli Stati Uniti a sostegno della Coalizione Nazionale rivoluzionaria e alle forze di opposizione siriane, sono infatti una interpretazione unilaterale del Comunicato Ginevra“. Lukashevich ha continuato, “Questo complica ovviamente la ricerca dei modi per porre fine al confronto armato in Siria e di spostarsi dal conflitto al dialogo pan-Siriano“. Lukashevich ha affermato la posizione della Russia dichiarando: “Il consenso di Ginevra non lascia spazio a una qualsiasi interpretazione“. 

La portavoce del dipartimento di Stato USA, Victoria Nuland, d’altra parte ha dichiarato che gli Stati Uniti rimangono impegnati nel cercare di supportare sia la coalizione dell’opposizione siriana che coloro che in Siria credono a Ginevra e cercano di attuarla ora, aggiungendo che gli Stati Uniti pensano che sia il modo migliore per porre fine alle violenze. 

Continuando il discorso statunitense del “cambiamento di regime”, Nuland ha dichiarato: “Dal nostro punto di vista, non c’è modo che un consenso sia mai fornito ad Assad o ai membri del regime dalle mani insanguinate“. Nuland ha criticato la Russia per non far valere la sua influenza sul governo siriano e il Presidente Assad, per spingerli a dimettersi, accusando implicitamente la Russia per il fatto che già più di 70.000 persone siano morte nel conflitto. 

La Russia d’altra parte ribadisce che non ha particolare interesse a vedere il Presidente Assad rimanere al governo, ma che la Russia è preoccupata per un eventuale vuoto di potere nel caso in cui dovesse dimettersi, e la Russia si oppone alla politica degli Stati Uniti del cambio di regime e alla loro abitudine d’interferire negli affari sovrani delle nazioni a vantaggio della propria agenda.

I tentativi russi, della scorsa settimana, per disinnescare la situazione prendendo parte a un dialogo con gli “Amici della Siria”, non sembrano aver avuto successo. Una recente dichiarazione di un membro della Segreteria generale del Partito Nazionale del Kuwait, Faisal al-Hamad, afferma che accordi segreti sono stati fatti a margine della conferenza degli Amici della Siria in Qatar, la settimana scorsa, difatti aggravando ulteriormente la situazione, anche se la geo-strategia politica dietro il presunto “accordo segreto”, è nota dal 1990. 

Faisal al-Hamad, secondo il media indipendente tedesco Die Evidenz, ha dichiarato che un accordo separato e segreto è stato firmato a margine della riunione degli Amici della Siria a Doha. In alcuni blog e social media, come Die Evidenz, al-Hamad ha dichiarato che un accordo separato è stato firmato tra il ministro degli Esteri del Qatar, Hamad bin Jassim al-Thani, il ministro degli Esteri turco Ahmad Dauvutoglu, Abdullah bin Zayid al-Nahyan, l’ambasciatore statunitense Robert Ford, il membro dell’opposizione Riyad Saif e il rappresentante del consiglio di Istanbul dell’organizzazione dei Fratelli musulmani Mohammed Riad Shaqfeh. 

L’accordo, secondo al-Hamad, contiene diversi punti, come ad esempio la spartizione della Siria in diversi piccoli stati governati dai cosiddetti moderati islamici, l’annessione permanente della contestata regione di Hatay da parte della Turchia, la riduzione delle forze militari siriane a un massimo di 50.000 soldati e altro, coincidendo con la recente analisi del Dottor Perencik e del Maggiore Agha H. Amin. (1)


Finora Nsnbc non è stata in grado di confermare in modo indipendente le dichiarazioni di al-Hamad. I dettagli del presunto accordo segreto separato, però, coincidono con una valutazione del consulente per la sicurezza del Pakistan ed ex Maggiore delle Forze Armate del Pakistan, Agha H. Amin, secondo le cui analisi la guerra in Siria è parte di un grande piano degli Stati Uniti e della NATO per realizzazione un corridoio curdo e della NATO dal Mediterraneo all’India, commentato in una recente intervista con l’autore. Secondo il Maggiore Agha H. Amin, la Turchia sarà inizialmente utilizzata come base per dividere la Siria, dopo di che la Turchia stessa verrà divisa in Stati più piccoli, per creare un corridoio curdo. 

La fase successiva, secondo Amin, sarà l’instaurazione di un corridoio della NATO lungo il sottosuolo ricco di petrolio della Russia e della Cina, dal Mediterraneo al Baluchistan, Pakistan. (2) Le dichiarazioni di al-Hamad sono inoltre coerenti con il progetto del Grande Medio Oriente, sviluppato dalla RAND Corporation per il dipartimento della Difesa statunitense nel 1996. Il Presidente del Partito dei Lavoratori di Turchia e avvocato, Dr. Dogun Perencik, in diversi articoli e dichiarazioni ha sottolineato che la guerra alla Siria mira a dividere la Siria in Staterelli, in primo luogo, e poi dividere la Turchia in Stati più piccoli. (3)
Anche se le dichiarazioni del membro del Segretariato generale del Partito Nazionale del Kuwait, Faisal al-Hamad, non rivelano che i dettagli di strategie conosciute da anni, ci sono due punti che le rendono degni di nota e che possono ulteriormente aggravare la controversia tra gli Stati Uniti e la Russia. 

Se le dichiarazioni di al-Hamad saranno confermate, costituiranno la prova diretta che il ruolo della Siria nel piano degli Stati Uniti sul Grande Medio Oriente è in corso di attuazione, precisamente da chi e in base a quali obiettivi. Inoltre, se le affermazioni di al-Hamad saranno confermate, cosa non improbabile, vi sarà anche la prova diretta che gli Stati Uniti sono impegnati a condurre una serie di conflitti a bassa intensità lungo il ventre molle, ricco di petrolio, di Russia e Cina, dal Mediterraneo al Baluchistan, in preparazione di una guerra finale contro la Russia e la Cina.


Le recenti dichiarazioni del governo degli Stati Uniti, di ridurre significativamente il numero di truppe schierate all’estero e la spesa per la difesa, sono inoltre coerenti con il piano di guerra che si basa sulla conduzione di conflitti a bassa intensità impiegando truppe irregolari e mercenarie, e delegata ad organizzazioni terroristiche sponsorizzate dagli Stati sotto l’egida dello scudo missilistico USA/NATO, dal Nord Europa all’India. 

Da questo punto di vista, le dichiarazioni di al-Hamad non sono solo un coraggioso atto di informazione, ma sono anche equivalenti alla divulgazione di una segreta e implicita dichiarazione di guerra alla Russia, esplicitando il continuo deterioramento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti.


Note:

Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora

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