domenica 26 agosto 2012

Mr. sOROs.




Di solito quando è George Soros a fare qualcosa, si può star certi che non l'abbia fatta per caso.

Un uomo capace di mettere in ginocchio intere economie nazionali con una potenza di fuoco finanziaria paragonabile alle vecchie cannoniere dell'Impero coloniale Inglese, George Soros è l'icona del turbocapitalismo moderno.

E cosa sta facendo questo istrionico personaggio della finanzia mondiale?

Vende azioni e compra oro.

Non spiccioli. Non piccole pepite comprate al mercato al dettaglio dei cercatori d'oro nei fiumi inquinati del Nord America. Ma grosse, ingenti, quantità d'oro.

Perchè lo fa?

Dovremmo entrare un attimo nella sua testa per saperlo veramente, nella sua e in quella di tutti gli altri rampolli della finanza che in questi mesi hanno fatto schizzare il prezzo dell'oro in alto così come non succedeva da tempo.


Tutti, anche i più ignoranti di economia & finanza, sappiamo che l'oro è un bene rifugio. L'oro è la ricchezza per eccellenza, è il metallo prezioso su cui un tempo era basata l'emissione monetaria, è il metallo il cui luccichio mette al riparo da qualsiasi (o quasi) fluttuazione del mercato, esplosione di bolle, fallimento, inflazione, stagnazione, depressione. Se crolla tutto, quel che resta è l'oro.

Possedere oro nel momento giusto può equivalere a importanti profitti. Nei cinque anni dopo la crisi del 1929, il valore d'acquisto degli investimenti in oro si moltiplicò di 17 volte. Negli anni '70, di 15 volte.
Fino al momento attuale del trend positivo dell'oro, e in una situazione economica che sembra essere ostile quanto quella degli anni '30 e '70, il prezzo dell'oro si è moltiplicato per 3, lasciando intendere che ci sono ancora ottime potenzialità di crescita.
Ecco perchè.

Soros sa bene che in questa fase di crisi economica che rischia di acuirsi e aggravarsi sempre più, comprare grandi quantitativi di oro oggi, può significare grandissimi guadagni domani e mettersi al riparo da perdite considerevoli.

Ma chi compra oro nei periodi di crisi si mette anche al riparo dai fallimenti. E Soros non a caso ha venduto oltre un milione di titoli di imprese finanziarie e bancarie, fra i quali titoli di Citigroup (420.000 azioni), JPMorgan (701.400 azioni), e Goldman Sachs (120.000 azioni). Per un controvalore totale di quasi 50.000.000 di dollari USA (USD).  Comprando poi 884.000 azioni (130 milioni di dollari) in oro (fonte: Stampa Libera). Ma Soros non è il solo. Perchè nell'ultimo mese i piccoli investitori hanno ritirato 10 mld di dollari dai fondi azionari.

Ma anche pesci grossi come John Paulson comprano oro a tutto spiano (portando il fondo della sua società al 44% in lingotti d'oro!). Oltre a scommettere alla luce del sole sulla caduta dell'euro (qui).

E cosa dire delle Banche Centrali?
Stando al World Gold Council, la quantità di oro acquistato dalle Banche Centrali mondiali è cresciuta in modo esponenziale nel secondo quadrimestre del 2012. Le 157,5 tonnellate metriche di oro acquistate dalle banche centrali nell’ultimo quadrimestre rappresentano un aumento del 62,9% sul primo quadrimestre 2012, ed un aumento del 137,9% sul secondo quadrimestre del 2011, cioè sul quadrimestre corrispondente a un anno fa.
Prima del 2009, le banche centrali mondiali sono state venditrici di oro per almeno un ventennio. La situazione si è completamente ribaltata, e nell’ultimo quadrimestre le banche centrali hanno ammassato oro in quantità mai viste prima…
Con un valore di 157,5 tonnellate metriche, l’acquisto di oro da parte delle banche centrali ha raggiunto livelli massimi da quando – nel secondo quadrimestre del 2009 – sono diventate grosse acquirenti del prezioso metallo ‘al netto’ di tutte le transazioni. Dati presentati nel resoconto quadrimestrale dell’organizzazione, su Gold Demand Trends”.

Ecco cosa riferisce Soros al News Week: “Non sono qui per tirarvi su il morale. La situazione è la più seria e difficile che abbia sperimentato nella mia vita. Stiamo andando incontro ad un periodo estremamente difficile, paragonabile per molti versi agli anni ’30, quelli della Grande Depressione. Nel mondo sviluppato ci attende una colossale ‘riduzione delle spese’ che minaccia di portarci ad un decennio, o più, di stagnazione (se non qualcosa di peggio). Lo scenario migliore sarebbe un periodo di deflazione, lo scenario peggiore… un crollo del sistema finanziario».Sembra quindi che abbia investito i propri soldi in vista di questa tempesta. Ma ancora più allarmante è cosa farà seguito al crollo finanziario, secondo Soros… «Al montare della rabbia, saranno inevitabili le rivolte per le strade dell’America. E quasi maliziosamente ripete: ‘Sì, sì, sì’, la reazione alle rivolte potrà essere più violenta delle rivolte stesse. Le rivolte saranno usate come scusa per ‘reprimere’ e per mantenere l’ordine e la legalità, anche usando armi pesanti. Cosa che, spinta all’estremo, potrebbe condurre ad un sistema politico repressivo e ad una società nella quale la libertà individuale sia molto più ristretta; fino all’estrema conseguenza che ci porterà a rompere con la tradizione degli Stati Uniti d’America”.

Rabbia, rivolte, repressione.

Dobbiamo fidarci di quello che dice Soros? Stando a quanto riferisce (qui) l'ex Generale in pensione Jerry Curry (USA), la Social Security Administration (SSA) pare abbia acquistato 174.000 proiettili a punta cava (i più letali). Ma non solo. A quanto riferito sia dal Generale in pensione, sia da altre fonti (qui e qui), il Dipartimento della Homeland Secuirty (DHS) ha acquistato la bellezza di 750 mln di proiettili di vario genere, tra cui 357 magnum capaci di perforare i muri.
A cosa si preparano? Alla Guerra Civile come riferiscono le fonti citate? Se fosse così ci sarebbe da preoccuparsi e non poco.

La tempesta perfetta finanziaria che sta per abbattersi sul capitalismo mondiale partirebbe da cosa? Nel 2008 furono i mutui sub-prime e il crollo del ciclope Lehman Brothers a scatenare lo tsunami finanziario. Oggi potrebbe essere la caduta dell'Eurozona?

Aldilà di qualsiasi considerazione sulla questione, è chiaro che ci si sta preparando a qualcosa di grosso, di molto grosso e i movimenti fatti sull'oro sono solo un segnale. Molti si aspettano un crollo e si preparano a questo. Anche le Agenzie Governative americane lo fanno, ma non investono in oro, bensì in un altro metallo: il piombo. E' evidente che in caso di crollo finanziario generale, di fallimenti a catena, di esplosione di rivolte e violenza, non c'è che una strada da perseguire per il potere, a meno di essere messo seriamente in discussione: la repressione.

Notizie negli Stati Uniti parlano anche dei campi per gli sfollati della FEMA. Ne parla dettagliatamente e con dovizia di fonti e particolari un articolo di inizio anno pubblicato da Informare X Resistere (qui).
Dunque qualcosa bolle in pentola.

Sono anni che sono convinto che la crisi economica che investe il capitalismo sia di natura più drammatica e profonda di quella che sconquassò il mondo nel 1930 e spinse l'umanità nel baratro della Guerra Mondiale. Sono anche sempre più convinto che la risposta del potere alla reazione popolare allo sfacelo che sta per arrivare, sarà di natura dittatoriale (da quando ho aperto il blog l'ho affermato in più occasioni: qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui). Una svolta dittatoriale a livello globale (come negli anni 20 e 30) che rischia di far scivolare il mondo in un'altra conflagrazione mondiale.

I segnali sono davvero inquietanti e quello che ci aspetta potrebbe essere davvero duro. Nell'indifferenza ignorante che contraddistingue la stragrande maggioranza dei popoli occidentali, si rischia di compromettere non solo le nostre libertà collettive, ma la vita stessa ed il futuro dell'umanità.
Sembra troppo drastico, catastrofista, paranoico, ma non credo sia così. E dovremmo cominciare un pochino tutti a renderci conto di quello che succede.
Scrivo questo blog, per dare a chiunque legga, uno squarcio di consapevolezza, una finestra alternativa da cui guardare un panorama. Che piaccia o no, prima o poi, tutti, saremo costretti a farlo.
Sarebbe meglio farlo coscienti di chi come e perchè.
Rischieremmo molto meno di farci prendere per il culo da un novello Mussolini.


(Francesco Salistrari)

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