lunedì 22 marzo 2010

In un'altra vita.












Vorrei tanto abbracciarti.
Stringerti a me, sentirti mia, ancora una volta.
Vorrei poter essere la musica che ti piace,
la voce che vorresti sempre ascoltare,
il tuo piatto preferito.
Vorrei poter camminare con te,
fin quando queste gambe stanche mi sorreggeranno.
Vorrei essere il tuo sorriso,
la tua storia da raccontare,
il tuo messaggio del mattino.
Vorrei essere il tuo cioccolatino insieme al caffè,
l'ultimo bacio prima della notte.
Vorrei dormire al tuo fianco,
notte dopo notte,
sentire il tuo respiro
e accompagnarlo fino al mattino.
Vorrei essere la tua ragione,
la tua battaglia,
il tuo maglione preferito.
Vorrei giocare con te,
respirare la tua anima ogni istante,
e cullarla tra le braccia.
Baciami ancora una volta,
te ne prego.
I miei vorrei sono solo chimere.
Non potrei mai essere nulla di tutto ciò.
Perchè non mi ameresti più.
Ed io non riuscirei a fare altrettanto.
Il tempo ha lavato ogni cosa come pioggia scrosciante.
I miei vorrei sono solo un ologramma.
Il mio presente è fatto di pietra.
Non sarei mai quello che vorresti.
Non ascolteresti la mia voce con passione.
Troppo cattiva è diventata l'anima mia.
Non so se un uomo nasce cattivo o lo diventa.
Ma tu sei quello che sei e non potresti amare un uomo cattivo.
Ti lascio il mio addio in queste pagine perdute.
Come un fiore lasciato a seccare.
Ama il mio ricordo e portalo con te.
Custodiscilo come dono prezioso.
In un altra vita, sono sicuro, vivrò grazie ad esso.

(Francesco Salistrari, 2010)

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