venerdì 15 gennaio 2010

Compagni di viaggio.


Dopo questa ennesima lunga notte, popolata da fantasmi che ormai mi accompagnano da anni, aspetterò come sempre la prima luce, sempre uguale, magnifica e melanconica, che mi sbircia da lontano e che viene solo per frugare tra le mie cose. La prima luce, compagna di questa notte, è anche la meno discreta, è quella che arriva a mostrare alla notte che fugge chi sono, chi è stato il suo compagno silenzioso per tutte le ore passate. E mi scorgono da lontano le stelle che stanno per sparire, mi osserva anche la luna e gli altri pianeti e tutto grazie a quel piccolo ed insignificante raggio di luce che arriva dal sole, il primo, l’unico capace di mostrare a tutti i compagni inconsapevoli di questa notte che insieme a loro c’ero anch’io.

Così il cielo del mattino lentamente si rischiara ed i miei compagni di viaggio svaniscono lentamente, dandomi però appuntamento per la notte che verrà. E grande sarà la loro sorpresa quando ormai convinti che non mi sia presentato, grazie a quel piccolo raggio mattutino, come una nuvola fino a quel momento invisibile mi vedranno apparire ancora e mi sorrideranno da lontano, felici di aver trovato qualcuno che come loro aspetta che la notte si consumi.

Felici di sapere che qualcuno, nonostante tutto, si sia accorto di loro.


(Francesco Salistrari, 2010)

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