martedì 6 ottobre 2009

Volontà.


Il sogno allucinato di una carcassa in putrefazione.
Il rantolo stentato di polmoni in disfacimento.
Il sangue rappreso nelle vene.
Il pianto angosciato di un'eterna solitudine.
La disillusione di un sogno andato in frantumi.
Ecco, vi presento il vostro mondo.
Vi parlo delle sue illusioni, delle sue falsità, delle sue menzogne, delle sue ipocrisie, della sua malvagità. Vi parlo del dolore, della disperazione di vite perse a rincorrere assurde chimere. Vi racconto di speranze frustrate, di certezze svanite, di possibilità sprecate e di quelle mai avute. Vi parlo della vita di miliardi di persone che vivono e scompaiono nell'obra dell'oblìo, vi racconto proprio di quella gente che non compare mai sui libri di storia ma che è essa stessa la storia. Vi parlo di chi muove il mondo, di chi in realtà gli permette di girare, vi racconto dei loro pianti, delle loro frustrazioni e dei loro disinganni, vi parlo di raggiri e di ingiustizie subite, di soprusi e maltrattamenti,di sfruttamento e sacrifici.
Vi racconto del sangue versato dal popolo del mondo, delle sue ferite e delle sue cicatrici mai cancellate, vi parlo del pianto e dell'angoscia di chi la notte a stento chiude gli occhi per addormentarsi, vi parlo di chi maledice il giorno appena nato e che vorrebbe rimettersi a dormire e poter almeno sognare, vi racconto di quegli stessi sogni rubati, di vane parole regalate per strada e negli uffici, vi ripeto vergognandomi le menzogne vendute dal pulpito dei banchi di un'assemblea,
Vi parlo della solitudine di bambini nati tristi e senza padre, vi parlo di illusioni comprate da giovani con occhi di spillo, vi racconto di divise blu che gli occhi li chiudono per non aprirli più, vi racconto questo e tanto altro ancora, anche se non basterebbero miliardi di fogli per descrivere l'infelicità del mondo, non basterebbe oceani d'inchiostro nero per descriverne tutto il male.
Ma vorrei farlo comunque, così, ma non per far retorica, semplicemente perchè oggi si usa stigmatizzarlo il male, si usa stamparlo nei film e in televisione, in trasmissioni idiote e in ipocriti e falsamente moralisti talk show.
Lo faccio perchè mi sono rotto di ascoltare solo le storie che vogliono raccontarci, sono stanco di sentire solo ciò che ci è concesso sentire, di vedere solo ciò che è permesso guardare, sono stanco di ascoltare solo le notizie meno scomode, disgustato dalla retorica del potere, dalla sua prepotenza ed arroganza, dalla sua falsità prevaricata sfacciatamente.
Mi sono stancato di guardare facce calme e rassicuranti raccontare storie spudoratamente false.
Vorrei che tutti vedessero queste cose, che se ne rendessero finalmente conto, dall'impiegato all'operaio, dall'onesto avvocato all'indomito manovale, dal rappresentante in giro per il mondo alla casalinga che il mondo lo vede solo alla televisione e lo immagina nei libri, dal macchinista di un treno al professore di liceo, dal medico all'assessore, dal benestante che vive in una reggia all'affamato che dorme tra i cartoni.
Vorrei che tutti, la sera, accendendo la televisione e guardando il telegiornale, finalmente, tutti insieme, decidiamo di spegnere e non guardarlo più.
Da oggi in poi, dovremo essere noi a fare le notizie, a sceglierle, a gridarle in faccia a chi ancora fa finte di niente.
E' giunto il momento, finchè non è troppo tardi, di rendersi conto che il mondo siamo noi, che a cambiarlo e a rendere più umano il nostro modo di vivere, siamo proprio noi deputati a farlo.
Non basta attendere che qualcuno faccia qualcosa o gridi qualche slogan per cancellare dal mondo la guerra, la sete di potere, l'interesse, la miseria, la paura.
Non bisogna aspettare solo il momento di morire nella speranza che qualcuno faccia qualcosa per noi.
No! E' tempo di alzarci e cominciare. Qualsiasi cosa.
Per cambiare il mondo, basta solo cominciare...

(Francesco Salistrari, 2005)

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