mercoledì 14 ottobre 2009

Con te.


Quando il giorno muore e resti solo, il buio fa paura e la notte diventa simile ad una nera signora dagli occhi infossati. I suoi rumori diventano lugubri e terribili e perfino lo squittio di un topo assomiglia al ringhio di un mostro.

Gli anfratti più bui diventano spaventosi, le nubi forme deliranti, il canto delle civette tetri segni di un destino funesto. Ogni cosa si fa simile all’incubo, ogni pietra rotolante, ogni bisbiglio, ogni bagliore, tutto si fa orrore, paura, smarrimento.

Ma in realtà ad esserlo è solo la solitudine, tarma malata che ci corrode il cuore, che ci fa tutti bambini la notte.

Con te, luce e conforto, anche la notte diventa bellissima, mondo sommerso da esplorare, i suoi suoni musica da cantare, il suo buio coperta in cui avvolgersi.

Con te anche la notte più terribile diviene crogiolo dell’anima, dolce attesa del giorno, consolazione e riparo.

Con te vicina, nemmeno la morte mi farebbe paura, ma solamente sorridere.


(Francesco Salistrari, 2007)


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