sabato 26 settembre 2009

Il rumore di una notte di città.


Messaggio dal mondo che non c'è:

Vivo nel mondo dei sogni. Nel buio. Nell'indistinzione. Nella fantasia. Vivo in un mondo immateriale, senza confini, senza odori, colori, dolori. Vivo eppure è come se non fossi mai esistito. Il mio è il canto dell'uccello migratore. Pronto a spiccare sempre il volo, a trovare nuovi posti da esplorare. Non metto radici, perchè nel mio mondo non c'è terra, nel mio mondo non c'è amore, non c'è contatto, non esiste il tempo.

Vivo nello spazio creato da una bolla di sapone. Guardo fuori e vedo ogni cosa distorta, come attraverso una pellicola da forno. Chiamo, ma nessuno può sentirmi. Mi fanno compagnia i miei fantasmi, le persone che ho conosciuto, quando ero ancora un uomo. Vedo i loro occhi che sono troppo simili ai miei e capisco dai loro sguardi che sto guardando me stesso che si guarda ad uno specchio.

La mia pelle è il mio sudario, il mio nome una bestemmia.

Guardo e non vengo visto, parlo e non sono ascoltato, chiamo e non c'è risposta.

Un tempo ero un uomo, adesso sono un fantasma intrappolato dal tempo in un luogo senza tempo.

Non voglio sapere cosa mi è successo, anche se probabilmente potrei ricordarlo. Non voglio conoscere quale è stato il mio destino, né il mio passato. Non voglio sapere se sono stato un uomo buono o uno cattivo, se la gente si ricorda di me o se mi ha cancellato dai propri pensieri. Non voglio sapere se esistano lapidi in mia memoria o se la mia cenere vaga nel vento invisibile a tutti. Non mi interessa. Per la semplice ragione che ho paura di scoprirlo.

Il fatto è che non voglio passare il resto del tempo cui sono destinato a restare qui, vergognandomi di quello che sono stato. Preferisco guardare un mondo ormai lontano in silenzio, zittendo la voce della coscienza che mi parla nella testa.

Sono solo pensiero e paura.

Sono solo il rumore di fondo di una notte di città.


(Francesco Salistrari, 2009)

Nessun commento:

Posta un commento

Followers