lunedì 3 agosto 2009

Potere Nucleare.


Il Doomsday Clock - l'orologio dell'autorevole rivista statunitense "Bulletin of the Atomic Scientist" che dal 1947 mostra, in base alla situazione internazionale, a quanti "minuti" siamo dall'apocalittica mezzanotte della guerra nucleare - nel 1980 indicava sette minuti a mezzanotte. Con la fine della guerra fredda , nel 1991, la lancetta è tornata indietro a mezzanotte meno diciassette. Dopo, contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, ha ripreso ad andare avanti: quattordici minuti a mezzanotte nel 1995, nove nel 1998, sette nel 2002. Di fronte a questo fatto ci si aspetterebbe una reazione allarmata nelle sedi parlamentari e politiche, negli ambienti scientifici e culturali, e, in generale, nell'opinione pubblica. Ma non è così. La notizia che la lancetta dell'Orologio dell'Apocalisse sta avanzando verso la mezzanotte nucleare passa inosservata o, comunque, non suscita particolari reazioni.
Per questo, [...] [si devono esaminare altre armi altrettanto pericolose di quelle nucleari]: le
armi di distrazione di massa. Usate ogni giorno nel bombardamento mediatico dei cervelli, esse hanno infatti effetti molteplici. L'effetto distraente consiste nell'attirare l'attenzione dell'opinione pubblica su un fatto secondario, riproponendolo in modo martellante così da fargli assumere un rilievo spropositato, e nel mettere allo stesso tempo in secondo piano un fatto che è invece di primaria importanza. In genere è abbinato all'effetto mistificante, che consiste nel distorcere i fatti o inventarli di sana pianta. L'effetto allarmante consiste nell'inventare o ingigantire un pericolo, sino a provocare una vera e propria psicosi. In genere abbinato all'effetto tranquillizzante o soporifero, che consiste nello sminuire o non far percepire un pericolo reale.
Fra tutte queste armi, la televisione è la più potente, una vera e propria bomba atomica mediatica. Essa permette agli strateghi della distrazione di massa di fare una cosa che era impossibile nell'era pre-televisiva:
far credere che esista solo ciò che si vede e non esista ciò che non si vede.
Non vanno quindi sottovalutate le armi di distrazione di massa, i cui effetti si sono fatti sentire quanto, passati dalla guerra fredda al dopo guerra fredda, si è diffusa la sensazione che la minaccia di
guerra nucleare fosse pressochè scomparsa e si è instaurata di conseguenza la pericolosa abitudine a convinvere con la Bomba. Si è perciò allentata, all'interno degli stessi movimenti per la pace, l'attenzione su tale minaccia, proprio mentre essa, al contrario, raggiungeva livelli critici.
Da qui l'esigenza di combattere la
non-informazione e la disinformazione con l'informazione, con la documentazione dei fatti reali. E' quanto si cerca di fare questo libro, in cui si ricostruisce la storia della corsa agli armamenti nucleari[...]. Essa viene posta sullo sfondo degli eventi che segnano il passaggio dalla guerra fredda al dopo guerra fredda, soprattutto di quelli che precedono e seguono l'11 settembre, poichè è attraverso tali eventi, in cui il governo statunitense svolge un ruolo fondamentale, che si rilancia la corsa agli armamenti nucleari e cresce la possibilità di una guerra nucleare.
Solo così si può cogliere la reale dimensione della Bomba. Non solo un'arma, ma l'espressione di un potere mai visto prima nella storia: il potere nucleare,
capace di porre fine alla storia stessa, ponendo fine all'umanità.

(Tratto dalla Introduzione di Manlio Dinucci ne "Il Potere Nucleare" - Fazi Editore 2003)

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